LA DOTTORESSA LUCY SANTORO, COLLABORATRICE DELLA FARMACIA MIGALI DI LECCE, CI AIUTA A CAPIRE COME PREVENIRE LE REAZIONI FOTOALLERGICHE E FOTOTOSSICHE
Con l’arrivo della bella stagione e l’aumento dell’esposizione al sole,
cresce anche la necessità di proteggere la pelle dai danni provocati dai
raggi ultravioletti (UV). Tuttavia, non tutti sanno che alcuni farmaci possono aumentare la sensibilità della pelle alla luce
solare, provocando reazioni cutanee anche gravi. Questi ultimi sono i cosiddetti
farmaci fotosensibilizzanti. Insieme alla dottoressa Lucy Santoro,
collaboratrice della Farmacia Migali di Lecce, vedremo cosa sono, come agiscono
e come è possibile difendersi attraverso l’uso corretto di prodotti solari.
Dottoressa Lucy, che cos’è la fotosensibilizzazione?
La fotosensibilizzazione è una reazione anomala della pelle alla luce solare, in
particolare ai raggi UVA e UVB, che può essere indotta o esacerbata da alcune
sostanze chimiche contenute nei farmaci. Esistono due principali tipi di reazioni fotosensibili: la reazione fototossica, che è la più comune e si verifica quando la
sostanza fotosensibilizzante assorbe la luce UV e libera radicali liberi che danneggiano le cellule della pelle, e la reazione fotoallergica, meno frequente ma
più complessa, che coinvolge il sistema immunitario e si manifesta dopo un’esposizione ripetuta.

Quali sono i farmaci fotosensibilizzanti più comuni?
Diversi principi attivi possono indurre la fotosensibilizzazione. Tra i più noti troviamo gli antibiotici, come le tetracicline, gli antinfiammatori non steroidei
(FANS), gli anticoncezionali, i diuretici, alcuni tipi di antidepressivi, alcuni antistaminici, gli antimicotici e diversi chemioterapici.
Come avviene la fotosensibilizzazione?
La fotosensibilizzazione avviene quando una molecola assorbe energia dalla luce
UV, passando a uno stato eccitato. In questo stato può trasferire energia all’ossigeno molecolare, generando specie reattive, oppure può legarsi a proteine o al DNA, causando danni cellulari o immunitari. Questi meccanismi portano a manifestazioni cliniche come eritema, edema, vescicole, prurito e, nei casi
cronici, iperpigmentazione o lesioni simili a scottature.
Quali sono i sintomi?
I sintomi variano a seconda della reazione. Nel caso della fototossicità, i
segni compaiono rapidamente, entro 24 ore, e si manifestano come lesioni simili
a ustioni solari, distribuite nelle aree esposte. La fotoallergia, invece, si manifesta
in modo ritardato, dopo 24-72 ore, con eczema, prurito diffuso e desquamazione.
Una diagnosi tempestiva è fondamentale per evitare complicanze.
La diagnosi si basa su un’anamnesi farmacologica accurata,
sull’osservazione delle lesioni cutanee.
Cosa è importante tener presente?
La prevenzione rappresenta l’arma più efficace. Tra le principali strategie preventive vi è l’evitare l’esposizione solare nelle ore centrali della giornata,
tra le 10 e le 16. È consigliato l’uso di indumenti protettivi, cappelli a tesa larga
e occhiali da sole. Fondamentale è anche l’applicazione di protettori ad
ampio spettro, in grado di schermare sia i raggi UVA che UVB, con un fattore
di protezione SPF pari a 50. Questi prodotti devono essere riapplicati ogni due
ore e dopo ogni bagno o intensa sudorazione. È altresì importante informare
il medico curante su eventuali reazioni sospette alla luce solare durante l’assunzione di farmaci.
Come scegliere il prodotto solare più adatto?
La scelta del prodotto solare deve essere particolarmente attenta in presenza
di fotosensibilizzazione. È preferibile optare per filtri fisici, come l’ossido di zinco
o il biossido di titanio, particolarmente indicati per le pelli sensibili. È
bene evitare formulazioni contenenti profumi, alcol o conservanti potenzialmente
irritanti. È utile controllare le diciture sull’etichetta, come ipoallergenico e resistente all’acqua. Alcuni prodotti solari includono anche ingredienti antiossidanti, come la vitamina E, che contribuiscono a ridurre lo stress ossidativo cutaneo.
E poi ci sono i consigli del farmacista…
Il farmacista ha un ruolo cruciale nell’educazione del paziente e nella prevenzione
delle reazioni fotosensibilizzanti. Può controllare le possibili interazioni tra farmaci e esposizione solare, suggerire alternative terapeutiche nei casi in cui sia possibile, consigliare l’uso corretto dei prodotti solari e informare sull’importanza della fotoprotezione anche in caso di cielo coperto o di esposizione indiretta ai raggi UV. La consapevolezza del rischio legato alla fotosensibilizzazione
da farmaci è ancora insufficiente. Tuttavia, con semplici misure precauzionali, è possibile prevenire la maggior parte delle reazioni cutanee indotte da tali sostanze. La ricerca scientifica sta continuando a sviluppare nuovi filtri solari più efficaci e farmaci con un minore potenziale fotosensibilizzante.


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